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05 mag 2023 8 min

La decarbonizzazione edilizia non può più essere rimandata

Nell'UE gli edifici – residenziali e industriali – consumano il 40% dell’energia totale e sono responsabili del 36% delle emissioni di CO2. Per raggiungere l'obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050 è necessario che le emissioni indirette del patrimonio edilizio si riducano del 60% entro il 2030. Molto è stato già fatto, ma moltissimo resta ancora da fare, per implementare una rigenerazione del patrimonio edilizio affinché sia green in tutto il suo ciclo di vita.

La qualità dell'aria che respiriamo e, di conseguenza, la qualità della nostra vita è influenzata dall'approccio utilizzato in tutte le fasi del ciclo di vita dei nostri edifici (abitazioni, aziende, uffici, o centri commerciali).
Non si tratta di un’esagerazione: i dati della Commissione Europea evidenziano che il settore del Real Estate consuma il 40% dell’energia totale e produce il 36% delle emissioni di CO2. Inoltre, il 75% degli edifici italiani ha una classificazione energetica di grado molto basso, inferiore a D. Questi numeri dimostrano come tutto l’ecosistema dell'edilizia sia molto inquinante.
Perché possa essere raggiunto l’obiettivo europeo delle zero emissioni di carbonio – la cosiddetta “neutralità carbonica” entro il 2050 – l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha calcolato che le emissioni dirette di CO₂ degli edifici dovranno diminuire del 50% e che le emissioni indirette del settore edile dovranno ridursi del 60% entro il 2030.
È quindi evidente la necessità di compiere un deciso passo verso una riqualificazione green del nostro patrimonio immobiliare.

Ridurre i consumi, sì ma nel segno della rigenerazione

Per raggiungere il traguardo europeo di neutralità carbonica è chiaro che bisogna ridurre i consumi e le emissioni prodotte dai nostri edifici, sia residenziali che industriali. Ciò non deve tradursi esclusivamente nella progettazione e costruzione di nuovi palazzi con il minimo impatto ambientale.

Per risolvere davvero il problema, dobbiamo puntare ad una riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, attraverso il recupero di aree già esistenti ma lasciate ai margini. Grazie ad una rinascita delle città in ottica green, un concreto cambiamento è davvero possibile.


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Che cosa significa decarbonizzare un edificio?

"Decarbonizzare" significare ridurre, fino ad azzerare, le emissioni di sostanze inquinanti nell'atmosfera, tra cui la famigerata anidride carbonica, causa di una bassa qualità dell'aria che respiriamo e di disastrosi effetti sull'ambiente. Una delle maggiori conseguenze, nonché primaria fonte di preoccupazione, è proprio il cambiamento climatico. Parliamo di un problema molto vasto che coinvolge tutto il mondo. Bisogna riuscire a ridurre le temperature che stanno vertiginosamente, e pericolosamente, aumentando a tutte le latitudini.  Per farlo, occorre, appunto, diminuire la presenza di CO2.

È un’attenzione che deve essere diffusa in tutti i settori ma che riguarda in particolare, proprio per i numeri che abbiamo visto, quello edilizio.

Come si riduce la produzione di inquinanti da parte degli edifici? Intervenendo in due direzioni: da una parte con la riqualificazione degli stessi in chiave sostenibile e dall’altra con la costruzione di edifici che sappiano essere effettivamente efficienti dal punto di vista energetico in tutte le fasi del ciclo di vita.

L’obiettivo è quello di cercare di avvicinarsi quanto più possibile alle zero emissioni, ben sintetizzato dalla sigla NZEB (Nearly Zero Energy Building), raggiungibile attraverso progettazioni che tengano conto di molti fattori che passano dallo sfruttamento delle risorse locali con produzione di energia in loco, all’utilizzo di materiali la cui produzione non provochi grandi emissioni di carbonio, dalla predisposizione di scelte volte a ottimizzare i consumi e a tagliare quanto più gli sprechi energetici pur mantenendo un approccio sensibile alla qualità della vita di chi vive e lavora all’interno degli edifici.

La decarbonizzazione edilizia deve essere continua

Per raggiungere i traguardi di decarbonizzazione indicati in prima istanza dall’ONU con i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e in seguito dalla Commissione Europea con il suo European Green Deal non è sufficiente che i nuovi palazzi – sia nuove costruzioni che vecchi edifici rigenerati – vengano progettati e realizzati adottando soluzioni che limitano gli sprechi energetici e la produzione di anidride carbonica.
È molto importante, anzi fondamentale, che la decarbonizzazione faccia parte della stessa essenza del nuovo edificio che, nel corso del suo ciclo di vita, deve poter soddisfare esigenze green in modo sicuro e costante.
E non si tratta, si badi bene, di attenzioni che sono consigliate a esclusivo beneficio della salute del nostro pianeta (che già di per sé non sarebbe poco): il vivere o lavorare in un ambiente che non spreca energia e non produce anidride carbonica oltre a migliorare la qualità della vita consente anche di risparmiare grandi somme di denaro. Un vantaggio notevole soprattutto in momenti storici difficili dal punto di vista economico e geo-politico come il nostro.

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Molto è stato fatto, moltissimo dovrà essere fatto

Ad oggi sono numerosi i progetti e le pratiche adottate per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione edilizia. Norme che prevedono l'uso di materiali riciclati, l'adozione di soluzioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche, l'utilizzo di materiali rinnovabili, incentivi per la sostenibilità degli interventi edilizi sono solo alcuni esempi.

Si tratta di passi molto importanti, ma c'è ancora molta strada da fare. Da questo punto di vista è significativo il fatto che l’Unione Europea abbia creato lo strumento del CRREM (Carbon Risk Real Estate Monitor) per agevolare, attraverso la predisposizione e la fornitura di strumenti e metodi per misurare le emissioni dei gas a effetto serra, la riqualificazione edilizia in chiave di net zero carbon.
La conversione a un approccio green non può che portare, sul lungo periodo, indubbi vantaggi ma, d'altra parte, la costruzione di nuovi edifici decarbonizzati e la conversione di edifici che ancora non lo sono, richiedono investimenti di proporzioni immense, superiori ai fondi a disposizione del bilancio UE. Secondo le stime, il fabbisogno supplementare richiesto è nell’ordine dei 180 miliardi di euro all’anno. Affinché la svolta verso la decarbonizzazione edilizia abbia effettiva applicazione non bastano gli interventi delle singole realtà territoriali e dell'Unione Europea, ma sarà necessario che il sistema finanziario decida di investire fortemente in questo settore.


Fervo offre soluzioni di Facility ed Energy Management per rispondere alle esigenze di ogni realtà, con particolare attenzione alla realizzazione, conduzione e manutenzione di impianti ed edifici e all’efficientamento energetico. Con il suo team esperto e professionale può aiutarti ad analizzare gli step per ridurre la curva di impatto del tuo edificio sull'ambiente e le azioni necessarie per renderlo NZEB in un'ottica strategica di lungo periodo. 

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Fonti:
CSR Oggi, il portale della responsabilità sociale
We Build Value, digital magazine
Legambiente
Il giornale dell'ambiente